Le password potrebbero presto appartenere al passato: i giganti del Tech stanno cercando alternative.




Apple, Microsoft e Google vogliono usare login senza password sia per applicazioni che dispositivi


Apple, Microsoft e Google hanno svelato i loro piani per liberarsi delle password per rimpiazzarle con una forma di accesso più sicura a dispositivi e accounts.

Riconoscimento facciale e impronte digitali: ecco il futuro.

Si cerca uno standard comune, che permetterà agli utenti di sbloccare i loro dispositivi sia con il riconoscimento facciale che con le impronte digitali.

Alex Simmons vicepresidente della Microsoft sostiene che un completo passaggio a un mondo senza password avverrà in modo naturale.

L’uso di password ripetute è un facile bersaglio per gli hacker.

Le persone tendono ad usare sempre la stessa password oppure ne scelgono di molto semplici, generando problemi di sicurezza. Grazie ai nuovi standard creati dal World Wide Web Consortium(W3C) e da FIDO Alliance i produttori di applicazioni e dispositivi potranno implementare opzioni di sicurezza senza password (passwordless)

Secondo il direttore dell’agenzia americana per la cybersicurezza, Jen Easterly, quanto detto sopra rappresenta un passo in avanti verso una maggiore sicurezza.

Sampath Srinivas responsabile prodotti Google e presidente della FIDO Alliance afferma che soluzioni passwordless saranno integrate in Android e Chrome nel corso del prossimo anno.

Sia Microsoft che Apple hanno rivelato piani in questa direzione.

Il tuo telefono è tutto quello che hai bisogno per loggarti

Una passkey servirà per accedere ai vari account online e sarà salvata sullo smartphone personale e ogni volta che si vorrà accedere a siti da un computer bisognerà avere vicino il proprio smartphone che chiederà di essere sbloccato per poter accedere al servizio desiderato.

Commenti

Post popolari in questo blog

Niente più cuochi e camerieri: locali chiudono.

Iphone 13 Mini: la tecnologia diventa facile per tutti

Sopravvissuta all’Olocausto: “Sta succedendo ancora. Dovete denunciare le discriminazioni”